martedì 9 maggio 2000, S. Isaia profeta

 
   
Per una volta
che qualcuno
si ricorda di dire
I love you
 

TRENTINO ON THE WEB



proboVirus®

NONOSTANTE LA PRIMAVERA, proboVirus quest'anno ha fatto fatica a rimettersi dai rigori dell'inverno. Poi la pioggia di sabato pomeriggio e il virus I love you gli hanno riattivato il cervello, e soprattutto la lieta novella che pure il presidente del Consiglio si è beccato una mail con I love you. Gliel'ha inviata senza, ma proprio senza volerlo, una bella impiegata del Tesoro che lo aveva ancora in lista. Un I love you col baco al suo ex Amato ministro del Tesoro. A farlo apposta la bella signora non poteva fare di meglio. Il merito non è suo, è del virus I love you. Il virus è cieco, lo sanno tutti, e allora perché stupirsi, il virus I love you è due volte cieco e colpisce alla cieca dove viene viene, al cuore, alla cpu, al governo, al programma di posta.


   


i veri ciechi però siamo noi, borbotta proboVirus davanti al pc, e il più cieco dei ciechi sei tu, vecchio mio. Ecco qua, se arriva un I love you tu che fai, lo cestini? Ma che sei matto, con la magra che c'è di passioni a supportare questa vita floscia? Non lo cestini, no. Tanto è vero che è quasi mezzanotte e proboVirus è ancora in rete davanti al pc con la camicia coloniale appena comprata e le braghe del pigiama. Sei un mito, I love you, così sognava di sentirsi accogliere dalla signora. Te sei 'n mona, gli ha detto lei, l'è quasi està, che zervel, maneghe longhe.

Ma i gusti sono gusti e proboVirus, vestito da Big Jim con le maniche lunghe, aspetta il virus I love you. E ogni due minuti titilla il programma di posta. Tempo perso, neppure un messaggio spazzatura. E lui pensa: mi sa che sono tutte balle, le solite balle, e sai perché? Ma perché di riffa o di raffa se ne deve parlare. Filippine o Germania, è sempre la stessa manica di rompiballe e di amici del giaguaro. Fatti loro, proboVirus non ci casca, non ha fatto commenti e zitto e mosca di camicie ne ha comprate due, tutte e due con le maniche lunghe. La seconda è già in freezer per l'inverno, scontrino e tutto, non c'è chi è disposto a passare per mona due volte in un minuto, neppure i miti.

Siamo sinceri. Quello shopping non era la solita febbre del sabato sera. Era un po' carenza affettiva da mancato I love you, un po' paura dello shopping virtuale. In cuor suo, nonostante la primavera, proboVirus era mezzo appassito perché non si era ancora sentito dire I love you neppure dal virus. E non ha fatto torti a nessuno, anzi a nessuna delle due commesse, la bionda e la bruna. La bruna gli ha venduto la camicia blu, la bionda quella coloniale con le tasche.




E poi dicono che c'è crisi delle commesse, pensa ora proboVirus che non ha mai creduto a tutte le panzane messe in giro sul crollo dell'euro. Più crolla l'euro e più commesse ci sono. Le commesse sono granitiche, incrollabili. Quella bionda gli aveva proposto anche un fighissimo paio di pantaloni con le tasche, ma lui, che mito non è, temendo il peggio le ha detto: no grazie, stupendi i suoi pantaloni con le tasche ma non posso, lei pensi quello che vuole e non me lo dica ma io non li voglio, ognuno sa gli affari suoi.

Sono le tre di notte. Niente I love you nella posta in arrivo. ProboVirus si annoia ma non si arrende e fa il multitasking, che per chi non lo sa è la gioia virtuale di avere un sacco di cose sottomano senza mischiarle, come nei pantaloni con le tasche. Apre un file e lo chiama: elpubelfrutodelamor.txt, lo salva vuoto e lo allega a un messaggio vuoto che intesta, nell'ordine: al suo capoufficio, alla sua banca, al suo supermercato, al suo provider, al suo fruttivendolo. Invia e attende risposta, ma sa già che nessuno lo filerà, neppure per dirgli come gli sta bene addosso la sua camicia coloniale, con le maniche lunghe e con le tasche.