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martedì 11 dicembre 2001  
 


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 CULTURA
PREISTORIA svelata
Itc, cresce la monumentale storia del Trentino
TERRITORIO E IDENTITA'


di Alessandro Dell'Aira

È stato presentato ieri il secondo volume della «Storia del Trentino»: l'opera si propone di costruire la storia del territorio trentino seguendo le vicende complesse e affascinanti che hanno segnato questo spazio di frontiera dalla preistoria all'attuale assetto autonomistico. La «Storia», suddivisa in sei volumi, è un'opera collettiva, a cui lavorano una sessantina di autori. Un lungo lavoro di squadra, dunque, costruito attorno ad un progetto unitario, rivolto non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti coloro che coltivano l'interesse e l'amore per il passato, ossia per la memoria collettiva della loro comunità.


DELLA monumentale Storia del Trentino, promossa dall'Istituto Trentino di Cultura, è uscito da qualche tempo il secondo volume, dedicato all'Età romana.
Ieri si è aggiunto quello dedicato alla Preistoria e alla Protostoria, primo di una serie di sei editi dalla Società Editrice Il Mulino. I curatori sono Michele Lanzinger, Franco Marzatico e Annaluisa Pedrotti. Hanno collaborato Giampaolo Dalmeri, Stefano Grimaldi e Renato Perini. La presentazione ha avuto luogo ieri pomeriggio a Trento nell'Aula Grande dell'ITC di via santa Croce, con gli interventi di Maria Garbari (presidente del Comitato scientifico composto da Marco Bellabarba, Livio Caffieri, Giorgio Cracco, Gianni Faustini, Giuseppe Olmi e Iginio Rogger) e di Gianni Bonvicini, presidente dell'ITC. Ospite d'onore Isabella Bossi Fedrigotti, che ha intrattenuto il pubblico su "I Trentini della pietra: una storia europea".
Questi volumi, com'è noto, si propongono di ricostruire l'identità del territorio trentino, dalla preistoria all'attuale assetto autonomistico, seguendo un filo conduttore che supera la ripartizione fra le varie discipline. Opere di tale ampiezza sono prodotti corali, che da una parte fanno il punto scientifico sullo stato degli studi e sulle tendenze interpretative, dall'altra si rivolgono al grande pubblico con fini didascalici e divulgativi.
Questa Storia del Trentino supera il concetto di «Corpus monumentale» (raccolta completa, ordinata per compartimenti ma spesso di respiro circoscritto) e aderisce al modello di grande «Opera aperta», con la ricostruzione di percorsi, intrecci e scenari. Quando i volumi ci saranno tutti, il lavoro non sarà completo: il progredire di studi e ricerche richiederà in ogni caso un adeguamento dei percorsi all'ampliamento degli intrecci e degli scenari (basti pensare alle novità che hanno arricchito di recente le nostre conoscenze sulla Trento romana).
Michele Lanzinger, direttore del Museo Tridentino di Scienze Naturali, ideatore di esposizioni accattivanti, curatore della Prima parte del volume, non ha mancato di riferirsi con affetto alla figura di Bernardo Bagolini, prematuramente scomparso, propulsore in Trentino delle ricerche preistoriche bibliografiche e sul campo.
«Questa presentazione - ha dichiarato - non è un atto rituale, ma il punto di arrivo del lavoro che in molti abbiamo svolto per il Trentino che cresce. C'è anche un filo sottile che lega questo volume alle tematiche che abbiamo presentato negli ultimi anni alla cittadinanza e agli ospiti di passaggio. È una ricchezza di risorse intellettuali che alimenta la collaborazione sinergica tra Provincia autonoma, Università, Musei e singoli studiosi».
La prima parte, curata da Dalmeri, Grimaldi e Lanziger, tratta di Paleolitico, Mesolitico, Neolitico ed Età del rame, approfondendo la questione del bicchiere campaniforme fra Età del rame e del bronzo.
La seconda parte, curata da Perini, Nicolis e Marzatico, tratta delle Età del bronzo e del ferro, sviluppando ampiamente il tema del culto dei morti e dei riti funerari.
Il corredo di immagini e di carte, la bibliografia, gli indici, sono un indispensabile e prezioso complemento al testo anche in questo volume.
Affascinante l'intervento di Isabella Bossi Fedrigotti, che si è fatta largo fra pietre, frecce, cocci di vasi e palafitte per arrivare finalmente al cacciatore intrepido e allo scalatore ingegnoso, internazionale e senza frontiere già allora, libero dall'urgenza, che è dei moderni, di interrogarsi sulle proprie origini.
Questa Storia del Trentino è scritta anche in onore suo, omino di vita breve e dal lungo futuro.


  Guerriero con elmo crestato. Figura schematica in bronzo, da Villazzano (Trento).
Riproduzione. L'originale è della seconda Età del ferro (Trento, Castello del Buonconsiglio).




 
 
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