Cerca
  il titolo
 

 

 Cerca la
 località
 

 

 Scegli
 il segno
 

 

 Messaggio  
 PIAZZA AFFARI  METEO  OROSCOPO
 SMS
Giovedì 14 marzo 2002  
 


 Commenti
 Primo piano
     
   CRONACHE
   Trento
   Lavis Rotaliana
   Rovereto  Vallagarina
   Riva Arco
   Pergine
   Valsugana  Primiero
   Val di Fiemme
 Val di Fassa
   Val Giudicarie
 Val Rendena
   Val di Non
 Val di Sole
     
   SPORT
     
   SOCIETA'
   Economia
   Lettere
   Cultura
   Spettacoli
   Agenda
     
   SETTIMANALI
   Agricoltura
   Arte & mostre
   Auto & motori
   Bambini
 
& ragazzi
   Internet
   Libri & idee
   Montagna
 
& natura
   Plata ladins
   Sapori
 
& alimenti
   Scommesse
   Università
 
& ricerca
     
   I NOMI DI OGGI
     


  KwSport
     Cerca la squadra


  Katalogo

 

Cerca sulla rete
In Katalogo
Nel web
 
 CULTURA

 


A sinistra la punta estrema della Galizia, Finisterre



Xosè Luis Barreiro Rivas esperto sui temi dell'autonomia è ospite a Trento

AUTONOMIA: punto di partenza
Noi, galiziani tra federalismo e centralismo. Ecco cosa ci accomuna
DUE MODELLI A CONFRONTO


Esperto di questioni dell'autonomia, professore di Scienze politiche all'Università di Santiago, spagnolo di Galizia, Xosè Luis Barreiro Rivas è in visita all'Istituto Trentino di Cultura (Centro per gli Sudi italo-germanici) nel mese di marzo. Oggi terrà un seminario nella sede di Via Santa Croce alle ore 15.30 sul tema: «La soluzione di un problema storico: l'autonomia della Galiza nella Costitutzione spagnola del 1978». Un seminario per addetti ai lavori, anche se l'esperienza di professore universatario e, prima di tutto di politico, di Barreiro Rivas è utile per confrontare i due modelli di autonomia, quello trentino e galiziano. Riportiamo di seguito l'intervista che il professore ha rilasciato al giornale.



di Alessandro Dell'Aira


---------------------------
A suo agio tra pile di libri e computer, Xosè Luis Barreiro Rivas, 52 anni, ci accoglie in una saletta del Centro per gli Studi Italo-Germanici dell'Itc di Trento, che lo ha chiamato a parlare della sua visione di intellettuale e politico attraverso il quadro istituzionale della sua regione.
Figura eminente nel panorama delle autonomie della penisola Iberica, è uno degli artefici dello Statuto di autonomia della Galizia. Ha contribuito alla soluzione di un problema storico. E' stato il numero due, dall' '83 all' '86, di un presidente di vecchia generazione come Manuel Fraga Iribarne, 79 anni, oggi al suo terzo mandato come presidente della Xunta (la Giunta). Barreiro Rivas è tornato in politica dall'87 all'88 e ora si dedica all'insegnamento presso l'università di Santiago de Compostela.
Professore, si considera un accademico prestato alla politica o viceversa?
Ho iniziato vent'anni fa a occuparmi di politica. A poco più di trent'anni non si può essere veri accademici. Ho fatto la mia parte nella definizione del nostro Statuto di autonomia. Non ne sono stato uno dei padri ma l'ho fatta nascere anch'io, questo sì. Ora sono tornato a insegnare.
Che giudizio dà di Fraga Iribarne, il suo Presidente?
E' stato un franchista, che ora gestisce l'autonomia come un processo ineluttabile. Sono stato suo collaboratore diretto per sei anni, fino all' '87, dopodiché non ci siamo più... diciamo così trovati d'accordo.
Che analogie ha trovato fra il Trentino e la Galizia?
Sono già stato qui l'anno scorso. Una visita troppo breve. Del Trentino so poco, ma non ho dubbi, i due paesi sono molto diversi. Il Trentino è un punto di transito, qui, per esempio, si può prendere un treno per tutte le direzioni. In Galizia no: è un punto di partenza. Io vivo dove la terra finisce.
Capo Finisterre...
Appunto. Ogni volta così, per venire da voi ho traversato mille chilometri di Spagna. Da voi c'è molto più traffico che da noi. Da voi si avverte più benessere, nel contesto di una terra ricca come l'Italia del nord. Noi siamo in duemilioni e settecentomila abitanti. Abbiamo un vino che è buono come il vostro: è famoso, e naturalmente anche noi pensiamo che sia il migliore del mondo. Della nostra autonomia posso dirvi che traspare da molte cose: dalla stampa, dalla radio, dalla lingua.
Avete una lingua vostra, il gallego, che si è rigenerata.
Pubblichiamo più di milleduecento libri l'anno nella nostra lingua, contro quarantaseimila titoli in lingua spagnola. Durante il franchismo il gallego era una lingua abbandonata, la parlavamo per lo più in famiglia. Ora succede il contrario, il gallego in famiglia non si parla quasi più e si sente in televisione, alla radio, lo leggiamo sulla stampa.
Cosa è successo in Spagna dopo Franco, con il processo delle autonomie?
La Costituzione spagnola del dicembre 1978 considera indissolubile e indivisibile la nazione, e nello stesso tempo garantisce le autonomie di alcune regioni, cinque in modo particolare: Catalogna, Paese Basco, Galizia, Andalusia, Valencia e Aragona. L'autonomia della Galizia ha tardato a venire, rispetto a quella della Catalogna e del Paese Basco. La sua genesi si interrompe soprattutto per iniziativa di un partito e di un uomo politico, l'Unione di Centro Democratico (UCD) di Adolfo Suárez, appoggiata in parte dal Psoe. Si volle fare una scelta e tracciare una linea netta tra autonomismo a processo rapido e autonomismo a processo lento.
Bene, la Galizia ha fatto da spartiacque tra le autonomie rapide e quelle lente, con più limiti, più condizioni del dovuto, forse perché durante il franchismo la nostra autonomia non ha avuto un'organizzazione. Da parte mia, ho iniziato a fare politica proprio in quella fase della storia della nostra autonomia. Ero un esperto di scienze politiche e il Partito Popolare mi chiese di rappresentarlo. Ecco perché, più che definirmi un padre dello Statuto, posso dire che ho dato una mano a farlo nascere.
L'autonomia del Trentino è un'autonomia dinamica. Per la Galizia è lo stesso?
La nostra Costituzione non delinea alcuna autonomia in termini dinamici. Lo Stato delega le competenze e ciascuna comunità autonoma le negozia. Il nostro è un processo continuo che dopo l'82-83 ha subito più di un'accelerazione, prima nell'87, poi nel 90 e così via. E' il tira e molla di tutte le nostre autonomie regionali. Abbiamo il nostro parlamento, strutturato come quello spagnolo, abbiamo la Giunta e il suo Presidente, le competenze giuridiche e di amministrazione pubblica, in campo economico e finanziario.
Che processo è in corso in Spagna, in fatto di autonomie?
C'è un dibattito intorno al federalismo, con due prospettive. La prima è progressista, flessibile, di approfondimento, mira a raggiungere il federalismo direttamente dal centralismo. La seconda via è federale in senso stretto, la via del modello autonomistico come opportunità di secondo livello. E' la linea di Manuel Fraga Iribarne e del Partito Popolare, una linea monolitica. Nel partito socialista esistono le due tendenze.
Siete il completamento geografico del Portogallo verso nord. Che rapporti avete con quel paese?
Più conflitto che amore, con il Portogallo. Il Camino de Santiago ci lega più all'Europa che al sud della penisola. C'è un Camino anche da Lisbona, ma il legame è più forte con il nostro oriente che con il nostro sud. Il nord del Portogallo è molto sviluppato e aspira a fare da centro di gravità. La città di Oporto è di fatto un'area intermedia tra Lisbona e la Galizia.

Ci congediamo da Xosé Luis Barreiro Rivas, con una certezza: è un autonomista nato per la politica pura, temporaneamente prestato all'insegnamento.






 
Vivoscuola
 
HOME
Tin