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A sinistra la punta
estrema della Galizia,
Finisterre
Xosè Luis Barreiro Rivas
esperto sui temi
dell'autonomia è ospite
a Trento
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AUTONOMIA:
punto di partenza
Noi,
galiziani tra federalismo
e centralismo. Ecco cosa
ci accomuna
DUE MODELLI A CONFRONTO
Esperto di
questioni dell'autonomia,
professore di Scienze
politiche all'Università
di Santiago, spagnolo di
Galizia, Xosè Luis
Barreiro Rivas è in
visita all'Istituto
Trentino di Cultura
(Centro per gli Sudi
italo-germanici) nel mese
di marzo. Oggi terrà un
seminario nella sede di
Via Santa Croce alle ore
15.30 sul tema: «La
soluzione di un problema
storico: l'autonomia
della Galiza nella
Costitutzione spagnola
del 1978». Un seminario
per addetti ai lavori,
anche se l'esperienza di
professore universatario
e, prima di tutto di
politico, di Barreiro
Rivas è utile per
confrontare i due modelli
di autonomia, quello
trentino e galiziano.
Riportiamo di seguito
l'intervista che il
professore ha rilasciato
al giornale.
di Alessandro
Dell'Aira
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A suo agio tra pile di
libri e computer, Xosè
Luis Barreiro Rivas, 52
anni, ci accoglie in una
saletta del Centro per
gli Studi Italo-Germanici
dell'Itc di Trento, che
lo ha chiamato a parlare
della sua visione di
intellettuale e politico
attraverso il quadro
istituzionale della sua
regione.
Figura eminente nel
panorama delle autonomie
della penisola Iberica,
è uno degli artefici
dello Statuto di
autonomia della Galizia.
Ha contribuito alla
soluzione di un problema
storico. E' stato il
numero due, dall' '83
all' '86, di un
presidente di vecchia
generazione come Manuel
Fraga Iribarne, 79 anni,
oggi al suo terzo mandato
come presidente della
Xunta (la Giunta).
Barreiro Rivas è tornato
in politica dall'87
all'88 e ora si dedica
all'insegnamento presso
l'università di Santiago
de Compostela.
Professore,
si considera un
accademico prestato alla
politica o viceversa?
Ho iniziato vent'anni fa
a occuparmi di politica.
A poco più di trent'anni
non si può essere veri
accademici. Ho fatto la
mia parte nella
definizione del nostro
Statuto di autonomia. Non
ne sono stato uno dei
padri ma l'ho fatta
nascere anch'io, questo
sì. Ora sono tornato a
insegnare.
Che giudizio
dà di Fraga Iribarne, il
suo Presidente?
E' stato un franchista,
che ora gestisce
l'autonomia come un
processo ineluttabile.
Sono stato suo
collaboratore diretto per
sei anni, fino all' '87,
dopodiché non ci siamo
più... diciamo così
trovati d'accordo.
Che analogie
ha trovato fra il
Trentino e la Galizia?
Sono già stato qui
l'anno scorso. Una visita
troppo breve. Del
Trentino so poco, ma non
ho dubbi, i due paesi
sono molto diversi. Il
Trentino è un punto di
transito, qui, per
esempio, si può prendere
un treno per tutte le
direzioni. In Galizia no:
è un punto di partenza.
Io vivo dove la terra
finisce.
Capo
Finisterre...
Appunto. Ogni volta
così, per venire da voi
ho traversato mille
chilometri di Spagna. Da
voi c'è molto più
traffico che da noi. Da
voi si avverte più
benessere, nel contesto
di una terra ricca come
l'Italia del nord. Noi
siamo in duemilioni e
settecentomila abitanti.
Abbiamo un vino che è
buono come il vostro: è
famoso, e naturalmente
anche noi pensiamo che
sia il migliore del
mondo. Della nostra
autonomia posso dirvi che
traspare da molte cose:
dalla stampa, dalla
radio, dalla lingua.
Avete una
lingua vostra, il
gallego, che si è
rigenerata.
Pubblichiamo più di
milleduecento libri
l'anno nella nostra
lingua, contro
quarantaseimila titoli in
lingua spagnola. Durante
il franchismo il gallego
era una lingua
abbandonata, la parlavamo
per lo più in famiglia.
Ora succede il contrario,
il gallego in famiglia
non si parla quasi più e
si sente in televisione,
alla radio, lo leggiamo
sulla stampa.
Cosa è
successo in Spagna dopo
Franco, con il processo
delle autonomie?
La Costituzione spagnola
del dicembre 1978
considera indissolubile e
indivisibile la nazione,
e nello stesso tempo
garantisce le autonomie
di alcune regioni, cinque
in modo particolare:
Catalogna, Paese Basco,
Galizia, Andalusia,
Valencia e Aragona.
L'autonomia della Galizia
ha tardato a venire,
rispetto a quella della
Catalogna e del Paese
Basco. La sua genesi si
interrompe soprattutto
per iniziativa di un
partito e di un uomo
politico, l'Unione di
Centro Democratico (UCD)
di Adolfo Suárez,
appoggiata in parte dal
Psoe. Si volle fare una
scelta e tracciare una
linea netta tra
autonomismo a processo
rapido e autonomismo a
processo lento.
Bene, la Galizia ha fatto
da spartiacque tra le
autonomie rapide e quelle
lente, con più limiti,
più condizioni del
dovuto, forse perché
durante il franchismo la
nostra autonomia non ha
avuto un'organizzazione.
Da parte mia, ho iniziato
a fare politica proprio
in quella fase della
storia della nostra
autonomia. Ero un esperto
di scienze politiche e il
Partito Popolare mi
chiese di rappresentarlo.
Ecco perché, più che
definirmi un padre dello
Statuto, posso dire che
ho dato una mano a farlo
nascere.
L'autonomia
del Trentino è
un'autonomia dinamica.
Per la Galizia è lo
stesso?
La nostra Costituzione
non delinea alcuna
autonomia in termini
dinamici. Lo Stato delega
le competenze e ciascuna
comunità autonoma le
negozia. Il nostro è un
processo continuo che
dopo l'82-83 ha subito
più di un'accelerazione,
prima nell'87, poi nel 90
e così via. E' il tira e
molla di tutte le nostre
autonomie regionali.
Abbiamo il nostro
parlamento, strutturato
come quello spagnolo,
abbiamo la Giunta e il
suo Presidente, le
competenze giuridiche e
di amministrazione
pubblica, in campo
economico e finanziario.
Che processo
è in corso in Spagna, in
fatto di autonomie?
C'è un dibattito intorno
al federalismo, con due
prospettive. La prima è
progressista, flessibile,
di approfondimento, mira
a raggiungere il
federalismo direttamente
dal centralismo. La
seconda via è federale
in senso stretto, la via
del modello autonomistico
come opportunità di
secondo livello. E' la
linea di Manuel Fraga
Iribarne e del Partito
Popolare, una linea
monolitica. Nel partito
socialista esistono le
due tendenze.
Siete il
completamento geografico
del Portogallo verso
nord. Che rapporti avete
con quel paese?
Più conflitto che amore,
con il Portogallo. Il
Camino de Santiago ci
lega più all'Europa che
al sud della penisola.
C'è un Camino anche da
Lisbona, ma il legame è
più forte con il nostro
oriente che con il nostro
sud. Il nord del
Portogallo è molto
sviluppato e aspira a
fare da centro di
gravità. La città di
Oporto è di fatto
un'area intermedia tra
Lisbona e la Galizia.
Ci congediamo da Xosé
Luis Barreiro Rivas, con
una certezza: è un
autonomista nato per la
politica pura,
temporaneamente prestato
all'insegnamento.
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