LE LETTERE  
giovedì 25 giugno 1998, S.Prospero  
   
COMMENTO AI TEMI DELLA MATURITÀ
Abbordabili, ma occhio alla bussola

Alessandro Dell'Aira

«Abbordabili» i temi di letteratura. Per la prima volta ce n'è uno per i licei e un altro per i tecnici, professionali e istituti d'arte. Né liberaleggianti né fatalistici. Distanti quanto basta - una generazione - dai titoli-capestro del 1971, commentati da Pierpaolo Pasolini negli "Scritti corsari". Niente brani apodittici da chiosare, demolire o mediare, bon ton fra chi propone l'argomento e chi l'ha da trattare nelle aulemagne e nelle palestrine.
Gli increduli diano un'occhiata all'esordio del tema (unico) del 1989: "Le espressioni più altamente poetiche delle tragedie manzoniane scaturiscono dalla umana pietà del poeta per la sorte dei protagonisti. Questi, che pur sono personaggi reali di vicende storiche indagate dal Manzoni con vigile e amoroso studio...". L'intera traccia liceale di quest'anno amplia il campo da Manzoni a tutto l'Ottocento; è lunga un quarto e ha solo tre aggettivi: letterario (sfido io), vostre letture, opportuni rinvii. E questo opportuni, abbinato a "riferimenti testuali", compare anche nel secondo tema, ancorato al disagio di vivere nel Novecento.
Due tracce aperte, leggere, ispirate alle "Lezioni americane" di Calvino. Alcuni avvisi ai naviganti: oltre al "siate opportuni", rivolto ai cugini liceali, "limitatevi al Novecento anche nelle citazioni", e "attenti, il pessimismo è predominante, per il resto, fate voi". Forse in entrambi i casi manca l'avviso più utile: siate essenziali, non esagerate.
Facile, dunque, però... il facile è anche complesso. Sicché, per i liceali, c'è il rischio di pescare troppo nei "Promessi sposi", trascurando la dimensione di genere e il rapporto tra menti storiche, lingua e ideologia. Per gli altri, l'imbarazzo della scelta: della nostra sacra triade Carducci-Pascoli-D'Annunzio potrebbe entrarci il disagio esistenziale del secondo, e poi Montale, Pavese, Ungaretti, Sartre, Camus, Musil, ma anche Susanna Tamaro, Guy Debord e Luther Blisset. Quale autore del Novecento, almeno una volta, non ha trattato il tema del disagio esistenziale e il suo contrario?
Chi ha lavorato sul testo di Guglielmino ed epigoni, privilegiando il secolo breve anche in storia come da istruzioni del ministro, non avrà problemi: potrà navigare a vista, secondo programma, e anche in acque libere, oltre l'Europa e fuori del Mediterraneo.
Insomma, due tracce tanto abbordabili da montarci su da poppa e da prua, da tribordo e babordo, anche di pancia come al mare usi pattini. E si salvi chi può...