CULTURA |
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venerdì 14 maggio 1999, S. Mattia,
Apostolo |
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IL
MESSAGGIO
Kofi Annan scrive
«Avanti così...»
Ecco il messaggio del segretario
generale delle Nazioni Unite agli organizzatori e
ai partecipanti al convegno.
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«Come ho avuto l'onore di affermare
in Campidoglio, a Roma, il 18 luglio dello scorso
anno, l'adozione dello Statuto di Roma della
Corte Penale Internazionale rappresenta un dono
di speranza alle generazioni future e un passo
gigantesco nella marcia verso l'affermazione dei
diritti umani e universali e del rispetto della
legge. Nell'istituire la Corte Penale
Internazionale la comunità internazionale ha
dato prova della propria determinazione di porre
fine all'impunità degli autori di violazioni
gravissime dei diritti umani e del diritto
internazionale umanitario, e di contribuire così
alla prevenzione di siffatti crimini. Soltanto
una corte permanente con giurisdizione universale
può porre fine alla critica secondo cui la
comunità internazionale ha attuato
discriminazioni o ha applicato standard diversi
per decidere quali crimini debbano essere
perseguiti e puniti. I lavori della Commissione
Preparatoria che sono iniziati lo scorso febbraio
e i recenti sforzi per accelerare il processo di
firma e di ratifica dello Statuto costituiscono
passi significativi verso l'operatività della
Corte. In questo contesto, eventi quali il
convegno internazionale di Trento su"Lo
Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale:
una sfida all'impunità" svolgono un ruolo
significativo nel preservare il risultato
raggiunto lo scorso mese di luglio e nel tenere
viva l'attenzione degli Stati e dell'opinione
pubblica mondiale sulla necessità di rendere al
più presto operativa la Corte Penale
Internazionale. Mi compiaccio dunque per l'organizzazione
del convegno internazionale di Trento e auguro
agli organizzatori e ai partecipanti il migliore
successo dell'iniziativa».
.Message of the
Secretary-General of the United Nations
to the organizers and participants of the
international meeting at the University
of Trento: "The Rome Statute of the
International Criminal Court, A Challenge
to Impunity" (13-15
May 1999).
As I had the honour to say at the
Rome Campidoglio on 18 July last
year, the adoption of the Rome
Statute of the International
Criminal Court was a gift of hope
to future generations and a giant
step forward in the march towards
universal human rights and the
rule of law. By establishing the
International Criminal Court, the
international community proved
its determination to put an end
to impunity for the perpetrators
of egregious violations of human
rights and humanitarian law, and
thus to contribute to the
prevention of such crimes. Only a
permanent court with universal
jurisdiction can finally lay to
rest the charge that the
international community is being
selective or applying double
standards in deciding which
crimes to investigate and punish.
The work of the Preparatory
Commission which started in
February and recent efforts at
speeding up the process of
signature and ratification of the
Statute are significant steps
into putting the Court into
operation. In this context,
events like the international
meeting at the University of
Trento: "The Rome Statute of
the International Criminal Court,
a challenge to impunity"
play a significant role in
maintaining the monumentum
achieved in July last year and in
keeping the attention of States
and of international public
opinion focused on the need to
establish the international
criminal court as soon as
possible. I, therefore, welcome
the organization of the Trento
international meeting and wish
its organisers and participants
the best success in their
endeavours.
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