TRENTINO ON THE WEB
Bill Gates e la mamma
Probovirus
C'è un sito trentino per l'informatica
sostenibile, gestito dal GIT (Gruppo Insegnanti
per la Teledidattica): http://www.linuxtrento.m8.com/. È
dedicato al sistema Linux, multiuso, aperto,
spartano, efficacissimo, libero (in gergo: free,
gratuito, ma libero suona meglio). E' un
contributo di buon senso all'apprendimento, all'uso
accorto delle risorse e allo sviluppo a misura
umana. Di che si tratta? In breve: chi con una
mano fabbrica macchine, con l'altra mette sul
mercato programmi sempre più facili e potenti,
però cari e assetati di memoria e velocità.Ma
la velocità non risiede nel programma, dipende
dalla configurazione della macchina, sicché
questa, al più presto e non prima o poi, va
cambiata. Come dire: per mettere un nuovo clip
all'occhiello compro un altro cappotto. Il gioco
è fatto: a Natale o al primo anniversario si
rinnova il computer di casa. Oppure a scuola si
aggiorna il laboratorio di informatica e si
accantonano macchine «vecchie». Lo stesso
accade negli uffici, con precedenza su altri
investimenti, e in assenza della didattica si
invoca l'efficienza. E pure nelle aziende: dopo l'analisi
costi/benefici, per una questione d'immagine si
sostituisce prima la macchina del capo, poi, a
cascata, la macchina di chi conta di più, e
cioè di chi (lui o lei) sa vendere meglio l'immagine
propria, non quella dell'azienda. Il computer,
come l'auto, funge da simbolo di status anche per
l'azienda, e non da ferro del mestiere. E questo
è risaputo.
Non è risaputo, invece, che ci sono scuole e
aziende anche trentine che si stanno attrezzando
sul versante dell'informatica sostenibile. Due
esempi, tra i molti che si potrebbero fare: il
liceo «Leonardo Da Vinci» di Trento e la
Cooperativa «Arti e Mestieri» di Rovereto. Nel
primo caso un vecchio e ancora splendente PC,
detto Frankestein, equipaggiato con Linux, fa da
splendido server di servizio anziché da
pensionato baby. Nel secondo caso, una
cooperativa sociale di in e reinserimento nel
mondo del lavoro usa il computer con logica
antica: i soci sanno che la «padronanza»,
intesa come proprietà e dominio dello strumento,
è indispensabile per la crescita delle
conoscenze, delle abilità e della reputazione
della cooperativa.
Detto questo non ci sarebbe da aggiungere altro
se non che l'informatica è cultura, e dunque la
si può fare anche in scarpe da tennis. C'è chi
non è d'accordo, ed è giusto. La cultura, come
l'informatica e l'enigmistica, fa parte della
vita, e la vita è un cimento continuo. Sbagliare
è umano, tentare conviene, provare non nuoce.
Morale: provaci ancora, Sam. Anche se Bill Gates,
come la mamma della fidanzata, non vuole. O
almeno, così si pensa, si dice e si canta.
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Linux
per le scuole
del Trentino
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