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Lo scrittore e filosofo rivano
Franco Farina
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Lichtenberg
segreto
Così
Franco Farina rende attuale
un maestro d'aforismi del '700
IN LIBRERIA
di Alessandro
Dell'Aira
"Zibaldone segreto" è una
grande fatica traduttiva e filologica del
rivano Franco Farina dedicata a Georg
Christoph Lichtenberg, lo scienziato e
filosofo tedesco vissuto nella seconda
metà del Settecento.
Ultimo dei diciassette figli di un
pastore evangelico di Darmstadt,
professore di filosofia all'università
di Gottinga, la cosa che segretamente
più ci incuriosisce di Lichtenberg,
oltre alla sua mania per i parafulmini,
è che sia stato un viaggiatore mancato
in Italia nell'epoca dei grandi vitalisti
inglesi e di Goethe, che si confrontò a
lungo con lui sulla teoria dei colori.
Amante delle finestre aperte, degli
aquiloni e delle donne il cui fascino
associava a quello delle stelle comete,
Lichtenberg riempì quaderni su quaderni
di pensieri, relazioni di viaggio, note
sparse e soprattutto aforismi che
Nietzsche amava rileggere di continuo
agli inizi del Novecento. Degli scritti
di Lichtenberg Goethe diceva che sono
come la verga del rabdomante: seguiamone
le vibrazioni e gli scherzi e finiremo
per trovare un filone sotterraneo, un
tesoro, una verità nascosta. Franco
Farina ha seguito le tracce di Wolfang
Promies, che una trentina d'anni fa ha
curato la pubblicazione del corpus di
scritti lichtenberghiani, e ha ricavato
un libro tutto suo, "Zibaldone
segreto", con un titolo che ruba a
Leopardi quel nome comune di scartafaccio
congestionato e denso, e gli abbina un
aggettivo tutt'altro che misterioso che
indica un percorso intellettuale
arbitrario, nel senso che è proprio
Farina a montare motti, frammenti,
annotazioni, osservazioni scientifiche,
riflessioni filosofiche in una personale
selezione di Lichtenberg indicata come il
percorso più pregevole. La stessa
operazione, in grande, ha fatto Tabucchi
con il suo viaggio attraverso l'opera di
Pessoa esplorata come opera aperta, con
la differenza che mentre Tabucchi ha
lavorato sugli inediti traducendoli, in
anticipo sull'opera omnia scientifica e
creando un profilo esclusivo dello
scrittore portoghese sconosciuto ai
lettori italiani, Farina ha lavorato
sull'edizione integrale del filosofo
tedesco, e in quell'accidentata miniera
ha scovato tantissime pepite, soprattutto
i racconti di sogni presentati come
intuizioni prefreudiane. Chissà che cosa
avrebbe pensato Manzoni inventore di
Lucia Mondella dell'aforisma: "Fare
un voto è una colpa più grave che
infrangerlo", o Leopardi, cui non
andavano a genio i gazzettieri, del
pensiero di Lichtenberg: "I
giornalisti hanno eretto un'edicola di
legno detta tempio della fama, dove tutto
il santo giorno non fanno che attaccare e
staccare ritratti con un martellamento
tale, che uno non riesce a sentire
neanche il suono della propria
voce".
Agli autori di libriccini, che abbondano
in tutte le contrade, piacerà un suo
motto al veleno che li farà sorridere
mentre si soffermano sulla soglia
dell'anima: "Mi ha riservato un po'
della sua bava di moralista sputando
sopra il mio libriccino il suo rituale:
Vergogna!" Chiudiamo il nostro
minipercorso attraverso l'arguzia di
questo sorprendente filosofo spinoziano
disorganico con un esempio di ciò che
gli inglesi chiamano cross-reading, e
cioè leggere il giornale fissandosi su
una frase esilarante casualmente composta
da colonna a colonna selezionando due
righe impaginate alla stessa altezza:
"Oggi la signora N ha partorito due
gemelli - chi si abbona a dieci ne riceve
uno gratis".
Georg Christoph Lichtenberg
Zibaldone segreto
Scelta e traduzione a cura di
Franco Farina. Ed. Virgilio
2002. 419 pagine, euro 26,00.
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