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martedì 9 dicembre 2003  


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 CULTURA









Il sonno
dei bambini
genitori
permettendo







IL LIBRO
 
 




di Alessandro Dell'Aira



IL SONNO DEI BAMBINI riguarda tutta la famiglia. Ciò che più spesso si chiedono i futuri genitori alle prime armi è che ne sarà del loro sonno felice di single o no kids, senza figli. Soprattutto se la coppia è double income, a doppio reddito. Ma il primo ambiente regolatore del sonno è il ventre della madre. Per questa ragione Piero Salzarulo, autore per la collana Psicologia di Bollati Boringhieri del saggio "Il primo sonno. Sviluppo dei ritmi sonno-veglia nel bambino" (119 pagine, 15 Euro), dedica la copertina a un dipinto non molto noto della Neue Gemälde-Galerie di Berlino, una Madonna del Mantegna che tiene in grembo il bambino e gli regge con una mano la testa contro la propria, mentre lo culla.



Il libro di Salzarulo, neuropsichiatra trentino, ordinario di Psicologia generale all'Università di Firenze e presidente della Società italiana di ricerca sul sonno, autore con Gianluca Ficca del fortunato studio "Lo sbadiglio dello struzzo", descrive le principali tappe dell'organizzazione del sonno dell'uomo, inteso come costruzione culturale e ambientale. Salzarulo fa la storia del sonno attraverso lo sviluppo dei ritmi biologici. Ne fa l'iconografia materiale e traslata, coniugando il punto di vista di genitori e medici con le idee dei pittori che hanno rappresentato il sonno infantile, dall'arte greca e romana a Caravaggio Rubens o Monet.
La costruzione del sonno inizia intorno alla trentesima settimana di gestazione e dopo la nascita viene riorganizzata più volte, per esempio con una notevole riduzione della quantità di ore necessarie all'organismo. Gli adulti che assistono alla fase di addormentamento, o di risveglio, contribuiscono a tale costruzione e in qualche modo la condizionano con la qualità del loro intervento, interagendo con incertezze e inquietudini, o agevolandolo. Allo stesso modo, nel cosiddetto night-waking o veglia notturna eccessiva, l'effetto del risveglio infantile sui genitori e il loro comportamento reattivo interagisce con il problema. Gli studi sulla maturazione del sonno servono a completare le conoscenze scientifiche sullo sviluppo dell'organismo in genere, e a mettere a fuoco alcune patologie. Servono ad accertare, per esempio, che non esiste correlazione tra la veglia notturna prolungata e l'ordine di nascita tra fratelli, il peso alla nascita o la prematurità. Servono a sondare le convinzioni spontanee delle nostre mamme sul "che fare" per addormentare i figli nel modo migliore.
Salzarulo sottolinea ad esempio come alcune primipare fiorentine intervistate prima dell'evento e poi a un anno di vita del bambino non abbiano in realtà messo in atto le tecniche che si ripromettevano di utilizzare; e che la ninnananna, con la sua componente motoria e verbale cantata, provoca una stimolazione del sistema vestibolare che favorisce la veglia quieta e la transizione al sonno. Tra i modi di cullare, è più efficace quello in cui la madre cede calore al figlio che aderisce al suo corpo, come fa la Madonna del Mantegna, come fanno le madri africane che vanno in giro col figlio appeso al ventre fasciato nell'abito. In ogni caso, ci sovviene un proverbio del sud che cita un improbabile motto rivolto dalla Madonna a San Luca (Il più antico ritrattista mariano, secondo la leggenda): "Di cu' sunnu li figli si l'annaca", ciascuno si culli i figli suoi. Anche da svegli.