Il sonno
dei bambini
genitori
permettendo
IL LIBRO |
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di Alessandro
Dell'Aira
IL
SONNO DEI BAMBINI
riguarda tutta la famiglia. Ciò che più
spesso si chiedono i futuri genitori alle
prime armi è che ne sarà del loro sonno
felice di single o no kids, senza figli.
Soprattutto se la coppia è double
income, a doppio reddito. Ma il primo
ambiente regolatore del sonno è il
ventre della madre. Per questa ragione
Piero Salzarulo, autore per la collana
Psicologia di Bollati Boringhieri del
saggio "Il primo sonno. Sviluppo dei
ritmi sonno-veglia nel bambino" (119
pagine, 15 Euro), dedica la copertina a
un dipinto non molto noto della Neue
Gemälde-Galerie di Berlino, una Madonna
del Mantegna che tiene in grembo il
bambino e gli regge con una mano la testa
contro la propria, mentre lo culla.
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Il libro di Salzarulo, neuropsichiatra trentino,
ordinario di Psicologia generale all'Università
di Firenze e presidente della Società italiana
di ricerca sul sonno, autore con Gianluca Ficca
del fortunato studio "Lo sbadiglio dello
struzzo", descrive le principali tappe
dell'organizzazione del sonno dell'uomo, inteso
come costruzione culturale e ambientale.
Salzarulo fa la storia del sonno attraverso lo
sviluppo dei ritmi biologici. Ne fa l'iconografia
materiale e traslata, coniugando il punto di
vista di genitori e medici con le idee dei
pittori che hanno rappresentato il sonno
infantile, dall'arte greca e romana a Caravaggio
Rubens o Monet.
La costruzione del sonno inizia intorno alla
trentesima settimana di gestazione e dopo la
nascita viene riorganizzata più volte, per
esempio con una notevole riduzione della
quantità di ore necessarie all'organismo. Gli
adulti che assistono alla fase di
addormentamento, o di risveglio, contribuiscono a
tale costruzione e in qualche modo la
condizionano con la qualità del loro intervento,
interagendo con incertezze e inquietudini, o
agevolandolo. Allo stesso modo, nel cosiddetto
night-waking o veglia notturna eccessiva,
l'effetto del risveglio infantile sui genitori e
il loro comportamento reattivo interagisce con il
problema. Gli studi sulla maturazione del sonno
servono a completare le conoscenze scientifiche
sullo sviluppo dell'organismo in genere, e a
mettere a fuoco alcune patologie. Servono ad
accertare, per esempio, che non esiste
correlazione tra la veglia notturna prolungata e
l'ordine di nascita tra fratelli, il peso alla
nascita o la prematurità. Servono a sondare le
convinzioni spontanee delle nostre mamme sul
"che fare" per addormentare i figli nel
modo migliore.
Salzarulo sottolinea ad esempio come alcune
primipare fiorentine intervistate prima
dell'evento e poi a un anno di vita del bambino
non abbiano in realtà messo in atto le tecniche
che si ripromettevano di utilizzare; e che la
ninnananna, con la sua componente motoria e
verbale cantata, provoca una stimolazione del
sistema vestibolare che favorisce la veglia
quieta e la transizione al sonno. Tra i modi di
cullare, è più efficace quello in cui la madre
cede calore al figlio che aderisce al suo corpo,
come fa la Madonna del Mantegna, come fanno le
madri africane che vanno in giro col figlio
appeso al ventre fasciato nell'abito. In ogni
caso, ci sovviene un proverbio del sud che cita
un improbabile motto rivolto dalla Madonna a San
Luca (Il più antico ritrattista mariano, secondo
la leggenda): "Di cu' sunnu li figli si
l'annaca", ciascuno si culli i figli suoi.
Anche da svegli.
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