di Alessandro
DellAira
Con il moltiplicarsi dei conflitti, del
terrorismo e delle guerre, sono fioriti nel mondo
i movimenti di opinione e i gruppi di riflessione
sulla pace.
Nello spirito e nella lettera delle carte
costituzionali di quasi tutti i paesi presenti e
futuri dellUnione Europea, e nella
Costituzione italiana in forma più esplicita, il
ripudio della guerra è un principio che va
difeso, riempito di senso civile e proiettato
nelloperatività. Prima della mobilitazione
globale si riferiva alle riunioni pubbliche su
questioni attuali di interesse comune, oggi
designa in prevalenza i movimenti o le fondazioni
internazionali che agiscono per affermare i
diritti fondamentali dellumanità.
Generalmente si tratta di enti non istituzionali.
Il Forum Trentino per la Pace si distingue
perché ha legittimazione e responsabilità
conferite dalla Legge provinciale n. 11 del 10
giugno 1991, sulla promozione e la diffusione
della cultura della pace. Il suo statuto prevede
un Consiglio e unAssemblea, organismi che
nellultima legislatura si sono insediati
nel giugno del 1999, mentre infuriava la guerra
nel Kosovo, e hanno chiuso i lavori
nellottobre del 2003. Progetti, programmi e
traguardi sono riassunti in un libretto-diario di
una novantina di pagine edito dalla Provincia
Autonoma, coordinato dal presidente del Forum
Vincenzo Passerini e con le foto dello studio
Bernardinatti. I testi e le immagini illustrano
volti e momenti di quasi cinque anni di
risultati, come le lauree conseguite da Anna
Ballardini, Claudio Deola e Thomas Tamanini,
protagonisti di ricerche-azione in terra
dAfrica grazie alle borse di studio erogate
dal Forum nel 2001 e nel 2002. Da ricordare anche
gli incontri del 2001 con Svetlana Broz, nipote
di Tito e impegnata nel volontariato a favore di
tutti i gruppi etnici dellex Jugoslavia, e
le conversazioni del 2002 con Elisa Springer, che
porta sulla pelle il marchio e gli orrori di
Auschwitz. Le iniziative richiamate nella
relazione di Passerini spaziano dalla formazione
civile al supporto fornito alle associazioni
territoriali, alla presenza nel dibattito sulla
pace anche nelle scuole, ai temi connessi con
limmigrazione, al sostegno al dialogo e
alla solidarietà internazionali. Si tratta di
obiettivi statutari previsti dalla legge
provinciale, i cui finanziamenti più volte
ridotti ammontano a 51 mila euro lanno. Il
budget 2004, fissato nel dicembre scorso in
occasione dellapprovazione del bilancio
provinciale, è rimasto invariato salvo
integrazioni di assestamento. Come è noto, sulla
proposta di aumento da 51 a 76 mila euro
cè stata bufera in Sala Depero, per
questioni legate non solo al rispetto dei patti
di stabilità e contenimento della spesa
pubblica. Al di là degli schieramenti e delle
dichiarazioni di voto, va detto che la natura e
lidentità del Forum trentino per la Pace
non possono soggiacere alle sbandierate questioni
di principio, alle logiche contabili e alle
procedure amministrative, le quali del resto non
sembrano avere messo in crisi altre maggiori
spese ritenute urgenti e irrinunciabili.