MARTEDÌ, 1 GIUGNO 2004
 

Varzi, la filosofia
appartiene
ai semplici


Oggi al Punto Einaudi di Trento
«Semplicità insormontabili».







Pagina 49 - Cultura e Spettacoli


 
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di Alessandro Dell’Aira


LA FILOSOFIA è dei semplici. La semplicità è dei complessi. Achille Varzi (1958), specialista di scienze cognitive, laureatosi a Trento in sociologia nel 1982 e oggi docente alla Columbia University di New York, si è messo in mente di spiegare la filosofia ai bambini. Nel frattempo scrive sui giornali storielle plausibili, di una semplicità insormontabile, lineari come i disegni di Matteo Pericoli figlio di Tullio, a New York dal 1995 e orgoglioso di rifare Manhattan a matita. Delle 57 storielle messe in rete nel sito della Columbia University e uscite su “La Stampa” con la firma di Luciano Coen e di Achille C. Varzi, l’editore Laterza ne ha pubblicate alcune con il titolo “Semplicità insormontabili”, 39 storie filosofiche attribuite ad Achille Varzi e Roberto Casati (1961), direttore di ricerca del CNRS a Parigi e autore tre anni fa di un saggio fortunato e pluritradotto, “La scoperta dell’ombra”, in cui Eratostene, Galileo, gli astronomi arabi e i matematici contemporanei figurano come soci dello stesso club esclusivo. E allora Luciano Coen, chi è? Achille Varzi sarà questa sera alle 17 alla libreria Punto Einaudi in piazza della Mostra a Trento. Dialogherà con Maurizio Ferraris, docente all’Università di Torino, di passaggio in città e diretto a Ravenna, dove terrà una conferenza sull’universo di Dante e la filosofia. Una filosofia che non trascura le qualità sensibili e spiega come scendere agli inferi se la terra è piatta. Paolo Ghezzi, direttore de “L’Adige”, modererà il dialogo. Uno dei punti controversi sarà: Luciano Coen è Roberto Casati? Achille Varzi è Luciano Coen? Vedremo.

Torniamo al libro. Una delle storielle riguarda i nomi delle amebe. Non è detto che sia vera, anche se potrebbe esserlo. E’ stata pubblicata nel sito della Columbia University con il titolo “Vita da Amebe”. Si tratta, come è semplice intuire, di una questione di vitale importanza per due amebe, nate per divisione dall’ameba ancestrale immediata M45YY. Quale questione? La primogenitura. Le due amebe, venti secondi dopo la nascita (sono già maggiorenni), fanno un esposto (identico) al Presidente del Comitato di Direzione del Popolo delle Amebe. Hanno appena saputo che l’altra parte intende appropriarsi del nome dell’ameba ancestrale immediata. Tutti sanno che anche le amebe da maggiorenni possono fare ricorso al Tar e ottenere la sospensiva in attesa della sentenza. Noi sappiamo del resto che gli editori sono bestie insidiose e imprevedibili come la lonza dantesca. Così nel libro di Laterza la storiella “Vita da Amebe” cambia titolo e si intitola “L’ultimo caso del Presidente delle Amebe”. Infatti il titolo “Vita da Amebe”, evocando sensibilmente “Vita da Cani”, è vagamente rinunciatario, e pure out in tempi di amebe welfarizzate e causidiche. Torniamo al tema. Le due amebe scrivono ancora al Presidente del Comitato eccetera, che aveva tempestivamente e separatamente risposto ad entrambe le parti chiamandole M45YY[A] e M45YY[B]. Una delle due, M45YY[A], accetta subito il nome provvisorio e si firma M45YYA (vuoi vedere, la lettera A è la prima in graduatoria alfabetica, sicché il nome provvisorio appare privilegiato come le serie A, le sezioni A, tutto ciò che è A). L’altra ameba, M45YY[B], contesta e torna a ricorrere contro le direttive del Comitato. La richiesta è respinta dal Presidente eccetera, perché il ricorso non è firmato con il nome provvisorio, M45YY[B], ma con quello rivendicato, M45YYA. La parte provvisoria B si considera lesa e torna a protestare. Ma il Presidente sta per andare in pensione, è il suo ultimo caso e non vuole trovare il tempo per altre risposte. Si limita a disquisire sul Principio di Ragion Sufficiente, abolito d’ufficio nel Mondo delle Amebe. Perché? Se diamo a quel principio un valore metafisico, deduciamo che “le cose che capitano non capitano senza ragione”. Se gli diamo un valore epistemologico, deduciamo che, “se non troviamo una ragione per le cose che capitano, non dobbiamo per ciò stesso pensare che avvengano senza una ragione”. Il Mondo delle Amebe è un mondo al cinquanta per cento. Quando l’ameba ancestrale si scinde e muore, all’istante ne nascono altre due. Ma dire “all’istante”, scientificamente è lo stesso che dire “nello stesso istante”? Il Presidente taglia la testa al toro: compagne, ho lanciato in aria una moneta e ho deciso. Irreprensibile. Di una trasparenza insormontabile. E per prevenire obiezioni aggiunge: il vento eventuale, il pollice sporco, la differenza infinitesimale di peso dovuta all’usura della moneta, non contano. Il Presidente, praticamente in pensione, rivolge alle parti la stessa raccomandazione che San Filippo Neri a quanto pare rivolgeva ai bambini discoli e rumorosi del suo oratorio romano: Piantatela, se potete. Se non potete, continuate.



Roberto Casati e Achille Varzi, Semplicità insormontabili. Editori Laterza, Roma-Bari, aprile 2004. 194 pagine, 14 euro.