Alessandro Dell’Aira si propone come un altro eteronimo di Fernando Pessoa, ricreando, nella sua ricerca quasi da detective, le diverse vicende che nel 1930 animarono la scena di Lisbona, confrontando il gufo Pessoa con il mago Crowley, la cui opera il poeta conosceva e ammirava.  Il fine umorismo che percorre descrizioni e dialogo mette anche l’accento su un aspetto del poeta che raramente gli studiosi affrontano. E dietro la saggezza c’è il riso che i folli dividono con i filosofi.
   
Il romanzo ‘d’appendice’ di Dell’Aira ci ricorda quanto c’era di fantastico e di meraviglioso nel rapporto di Pessoa con un mondo che egli rinnegava solo in apparenza.   La magia nera di Crowley attraversa in un lampo la magia bianca della parola. Ce ne dà atto, con la sua prosa  ad un tempo rigorosa e fantastica, il nuovo ‘pessoano’ che salutiamo in Alessandro Dell’Aira.

Yvette Centeno (1993)

Gli affreschi di Aleister Crowley a Cefalù
(foto di Giovanni Purpura)
Il Distico Magico La Grande Bestia Note Sceniche