3
|
Quindici anni di storia scolastica
misurata a generazioni di computer equivalgono a
quasi tre secoli di generazioni umane. Questa
forte accelerazione ha indotto qualcuno a
definire «ineluttabile» il cambiamento.
Giovanni Sartori, ad esempio, cita Jean
Baudrillard: l'informazione, anziché trasformare
massa in energia, produce ancor piú massa. Si
tratta di un paradosso: la tecnologia è neutra,
il buon impiego didattico di informatica e
telematica non è un'ipotesi in discussione. Un
rischio solo c'è da temere: l'assenza di stile
nella comunicazione, con relazioni e scambi di
basso livello, da comparse anziché da comprimari
del presente. C'è uno stile anche per
l'ineluttabile: ammesso che il mondo corra troppo
in fretta, la cosa migliore da fare è non
lasciarsi travolgere.
Così abbiamo scelto un progetto di educazione
internazionale che prevedesse l'impiego intensivo
di informatica e telematica. Abbiamo proposto
l'adesione della nostra scuola all'Unesco e
abbiamo seguito dall'interno le fasi del
contratto istituzionale, della progettazione,
della verifica, della valutazione, e soprattutto
la fase dello studio e della didattica. Il
titolo, L'insight di Tariq, richiama come in un
link il capitolo dedicato a un episodio
marginale, ma illuminante per il tipo di ricerca
che abbiamo condotto.
Chi è curioso dei risultati della ricerca, oltre
che della sua storia, entri in rete ed esplori le
pagine Unesco nel sito dell'Istituto
di istruzione «Martino Martini» di
Mezzolombardo in
provincia di Trento. Noi che abbiamo studiato e
lavorato alla ricerca e alla costruzione degli
ipertesti gliene saremo grati. La scuola, come la
rete, è di tutti. |
|
|