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Nell'effettuare
l'ordine, ricordarsi di indicare chiaramente il nome e
l'indirizzo. Nel liceo scientifico e linguistico Leonardo da Vinci di Trento è nata una piccola casa editrice. Si chiama La Scuola del Ponte. Di scuole intitolate a Leonardo da Vinci ce ne sono tante, non solo in Italia, e molte hanno per simbolo il famoso Autoritratto barbuto o il cosiddetto Uomo di Vitruvio, oggi più noto come Uomo dellEuro. Il nostro liceo ha scelto per simbolo il Ponte di Gàlata. Si tratta di un disegno contenuto nel foglio 66r del Manoscritto L dei Carnet dellInstitut de France: il progetto mai realizzato di unopera proposta da Leonardo al sultano di Costantinopoli Bayazid nel 1502-1503. Il ponte avrebbe dovuto unire le due rive del Corno dOro e collegare lantica Costantinopoli al nuovo centro di Pera. Doveva poggiare su due possenti archi ribassati a doppia coda di rondine, che avrebbero sostenuto una struttura agilissima, alta più di 40 metri e lunga 200. Lidea di Leonardo, perfettamente realizzabile, si ispirava ad alcuni ponti della campagna toscana e conferiva un notevole valore incrementale a soluzioni già collaudate. Un vero record per lepoca, anche perché lunica arcata del ponte non avrebbe ostacolato il traffico navale. Lanno scorso, nei pressi di Ås in Norvegia, a pochi chilometri da Oslo, è stata realizzata una passerella pedonale in legno lamellare di una settantina di metri, ispirata al disegno leonardesco. La Scuola del Ponte ha due titoli in catalogo: lomonimo annuario, che esprime graficamente limmagine coordinata del progetto educativo del liceo, e la riedizione bilingue di unopera pubblicata a New York nel 1918: Back from Belgium di Giambattista DeVille, le memorie di un tirolese americanizzato partito da Chicago nel 1915 con la missione segreta di infiltrarsi tra le linee tedesche del Belgio occupato per organizzare la fuga negli USA di migliaia di profughi. Ad entrambi i progetti editoriali hanno lavorato gomito a gomito docenti e studenti del liceo. Perché questo nome, La Scuola del Ponte, per le attività editoriali di una scuola? Lidea di fondo è semplice, come la struttura portante del Ponte di Gàlata: se la rete globale ci ha abituati allidea che si può distruggere o perdere un ponte, debole o forte, pur di salvare le relazioni e gli scambi attraverso un percorso più lungo, è vero anche che ciascun ponte è un elemento del sistema. Ne consegue che la capacità di governo di una scuola intesa come sistema di ponti si misura dalla sua capacità di presidiare tutti i ponti, partendo dal ponte più debole. La rivista ha molte sezioni. In appendice offre le informazioni tipiche degli annuari scolastici: piani di studio, progetti didattici, elenchi dei nomi di studenti, diplomati, docenti e non docenti. La prima sezione è: Trento, la Città, la Scuola, con gli interventi del sindaco Alberto Pacher e dellarchitetto catalano Joan Busquets, autore del piano della città futura, seguiti da un saggio sul Seminario Minore, di cui il liceo occupa lantica sede. La sezione di Studi Leonardeschi precede il Dossier Grande Guerra, una serie di articoli originali in collaborazione con il Museo Storico in Trento. Due pagine di Quando la Scuola sono di Paolo Poli, casualmente coinvolto nellavventura editoriale. Una delle caratteristiche della rivista è che i saggi degli studenti sono integrati ai contributi di docenti ed esperti. Trentanni fa, nelle scuole italiane, le biblioteche degli insegnanti si fondevano con quelle degli alunni. Ora che grazie allinformatica leditoria domestica è alla portata di tutti, si può lavorare ad annuari scolastici in linea con la riforma dellesame di Stato, dove i contributi studenteschi sono veri e propri saggi brevi, non ospitati ma pubblicati con i saggi degli insegnanti. Il Dossier Grande Guerra, ad esempio, propone Per 22 mesi feci il suonator, diario inedito di Valentino Erler da Verla trascritto da Flavia Clementi, alunna di una quinta scientifico e pronipote di Valentino. |