Il microchip "made in
Trento"
I felici traguardi
tecnologici
di NeuriCam, figlia dell'Irst
LA CITTA' E LA RICERCA
di Alessandro Dell'Aira
TRENTO. Ieri mattina a Palazzo Geremia è stata
festeggiata una festa di compleanno. Presenti al
tavolo, Massimo Egidi, rettore dell'Università
di Trento, il sindaco Pacher, Diego Schelfi,
vicepresidente dell'Istituto Trentino di Cultura,
Enrico Zobele, presidente Industriali.
Ancora: Oliviero Stock, presidente dell'Istituto
Trentino per la Ricerca Scientifica e Tecnologica,
e in rappresentanza della NeuriCam il suo
presidente Alvise Sartori.
In sala, con altre autorità, il presidente della
provincia Lorenzo Dellai, il quale si è
complimentato con Sartori per il raggiungimento
di un obiettivo di cui Bruno Kessler, ha detto
senza nominarlo, sarebbe certamente stato
orgoglioso.
Quello della trentina NeuriCam (www.neuricam.com) è un
felice esempio di "spin-off" della
ricerca verso l'impresa: un rapporto di
collaborazione qualificato che crea nuove aziende
e nuova ricchezza.
La NeuriCam è stata fondata nel 1998 da un
gruppo di ricercatori dell'ITC/IRST di Trento. Le
sue attività consistono nella progettazione, nel
collaudo e nella commercializzazione di circuiti
integrati ad elevata scala di integrazione e di
sistemi innovativi per l'elettronica industriale
e scientifica, che si avvalgono di sensori ottici
intelligenti e di processori paralleli. La sua
specialità è l'integrazione di sistemi completi
su un unico chip, con evidenti vantaggi di
miniaturizzazione della macchina e di efficacia
del procedimento, ad esempio nel controllo di un
prodotto in tempo reale (non è solo un esempio,
è un servizio già contrattato: la verifica
della tenuta delle confezioni di gelati di una
ditta del Nord est). La Società opera anche ad
Amaro di Udine, dove ha sede la società partner
Eurotech, e intrattiene rapporti di ricerca e di
scambio con l'ITC, l'IRST, vari istituti e
dipartimenti universitari di Trento e di Verona,
e soprattutto con L'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare.
I dati presentati al pubblico sull'andamento
della società sono più che soddisfacenti e
confermano il valore della strategia generale
della NeuriCam, che mira alla crescita
controllata ma veloce e alla continua innovazione
del prodotto. Sono stati già acquisiti alcuni
clienti chiave, che garantiscono una buona
continuità e ottime referenze.
Franco de Battaglia ha tracciato le linee
essenziali di questa storia trentina che nasce
sui banchi di scuola: la passione di Alvise
Sartori, Gianpietro Tecchiolli e Alessandro Zorat,
i tre cavalieri NeuriCam, per l'inglese e la
tecnologia. Oggi si tratta di requisiti di base,
ma una volta non era così e la sfida di ieri
ormai si intreccia con ambienti di prestigio. I
tre cavalieri non hanno mai temuto il confronto e
l'emulazione con il modello di partenza: la
famosa Silicon Valley degli Usa. Venti anni di
investimenti a lunga scadenza, facendo tesoro
degli insegnamenti di Stringa, promotore degli
studi trentini sull'intelligenza artificiale,
nonché di un principio fondamentale caro a
Eisenberg: quello che scienza è scambio,
ricambio, conversazione. Un intreccio di risorse,
con qualche delusione inevitabile, ma senza
rancori da covare, con l'orgoglio delle
alternative cercate e trovate. Il sindaco Pacher,
in modo semplice, ha manifestato il suo
apprezzamento per questo aprirsi alla globalità
dell'imprenditoria trentina, in un modo che si
propone, anzi si impone di non snaturare il
territorio. Un bel calcio alla depressione, non
certo per gonfiare il petto. Dobbiamo
preoccuparci di Trento, ha detto Pacher, nel
senso che dobbiamo occuparci per tempo del suo
presente e del suo futuro. Tutte le carte buone
vanno giocate, e chi vuole accodarsi lo faccia.
Il rettore Massimo Egidi ha chiarito anzitutto
cosa vuol dire "spin-off":
trasferimento di tecnologie e intelligenze, di
risorse di ogni tipo, in modo che vengano messi
in rete e fruttino. Certo, esistono ancora dei
vincoli amministrativi a proposito di diritti,
incompatibilità, illegittimità formali, ma
occorre fare uno sforzo di interpretazione delle
norme in attesa che esse vengano adeguate e, si
spera, riscritte.
Dopo il brillante intervento di Sartori,
presidente della NeuriCam, de Battaglia ha
coordinato il dibattito, cui hanno preso parte
Diego Schelfi, vicepresidente dell'ITC, Paolo
Spagni, Direttore Generale del dipartimento
Industria della PAT, Enrico Zobele, presidente
dell'Associazione Industriali, Oliviero Stock,
presidente dell'IRST. La soddisfazione di Stock
per gli esiti dell'impresa NeuriCam ha dato all'atmosfera
l'ultimo tocco di serenità, oltre che di
ottimismo.
Gli investimenti della ricerca trentina sull'impresa
trentina cominciano a dare frutti opulenti, e
soprattutto non effimeri.
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Il ricercatore Alvise Sartori presidente di
NeuriCam
e alcuni momenti dell'incontro a Palazzo Geremia
«I gioielli:
scheda madre,
minitelecamera
e processore» |