VERSO L'EUROPA LEGGERA,
MA FORTE Stoccarda: secondo
forum italo-tedesco Patto per dare operatività
agli enti locali
Alessandro
Dell'Aira
Stoccarda. «Regioni forti per
un'Europa forte». Con questo slogan si è
concluso il 28 maggio nella Haus der Wirtschaft
di Stoccarda il secondo Forum interregionale
italo-tedesco sul futuro del federalismo e del
regionalismo in Europa. L'incontro ha ripreso e
sviluppato nella capitale del Baden-Württemberg
il primo forum di due anni fa a Riva del Garda,
dedicato prevalentemente al turismo. Si dimostra
così che l'Europa si fa anche partendo dalle
occasioni minori, mentre nulla sorge dalle
occasioni mancate. Ravenna, nella persona del
presidente della sua Provincia Gabriele Albonetti,
ha ricevuto a sua volta da Erwin Teufel,
presidente regionale ospitante, il testimone
della staffetta: un globo d'argento movimentato
da due bandiere che evolvono nei colori dell'iride,
creato da Mastro 7. C'è un trend ormai
evidentissimo: il ruolo emergente degli Enti
locali. Lo ha ricordato, penultimo nella sequenza
protocollare e in un momento strategico, l'ambasciatore
d'Italia a Bonn Enzo Perlot, secondo la tipica ma
per certi versi anche nuova aspirazione della
diplomazia italiana a sostanziare il messaggio
con una decisa azione di impulso all'agire,
esercitata al momento giusto anche in politica.
La posta in gioco è alta: un'accelerazione da
imprimere al processo storico in atto, con il
coinvolgimento delle regioni dell'Europa centro-orientale.
Non è un'operazione semplice, in quanto
occorrerà che gli enti locali, anzitutto,
veglino sul principio di Maastricht - la ben nota
sussidiarietà - e che sappiano via via farsi
avanti per assumere un ruolo concreto su scala
europea, con un aumento delle competenze e
pertanto delle responsabilità di fatto. Aprire
agli enti locali vuol dire estendere il
baricentro dell'Europa ad aree più facilmente
accessibili ai cittadini. Se la tendenza si
manterrà nei binari della dichiarazione di
Stoccarda si profila un rafforzamento della
cultura della mediazione fra le istanze di
federalismo e le istanze di pace, nell'emergenza
ma anche nella costruzione e nella ricostruzione
dalle macerie europee, e non solo europee, di
ogni tipo. Un contesto che legittima una breve
riflessione anche sul ruolo della provincia di
Trento come entità geografica e politica,
pensando, da una parte, alla sua posizione di
carrefour europeo, e dall'altra, alla sua antica
vocazione alla cooperazione e alla solidarietà
anche sul piano internazionale. Il piccolo
Trentino è sempre più spesso in prima linea
nella difesa dell'umanità in difficoltà, nelle
contingenze più delicate e di fronte a emergenze
dolorose come il Kosovo, al di là e al di sopra
delle alchimie di schieramento e dei giochi di
parte, secondo uno schema di disponibilità e di
autonomia operativa che assume sempre di più la
valenza di ciurcuito di risorse anzichè di linea
di pensiero radicata in prevalenza nei valori
locali, talora circoscritti e a forte tasso di
omogeneità. Il secondo forum di Stoccarda ha
amplificato lo schema del federalismo operativo,
senza cercarne ad ogni costo la matrice, sebbene
qualcuno a mezza voce abbia voluto farlo nelle
battute di apertura. Il fenomeno è generale, ed
è questo l'argomento migliore contro la tesi del
secessionismo come esasperazione di un
federalismo disatteso. Una riflessione, tra le
altre, del vicepresidente della Camera Pierluigi
Petrini. Le similitudini si sprecano quando si
tratta di rendere un concetto nuovo o in via di
rafforzamento. È stato così anche a Stoccarda
quando un delegato ha parlato di un grande
giardino di piante che fioriscono in vasi e in
serre. Perlot, da parte sua, ha accennato all'uomo
in bicicletta, più come immagine dinamica che
come simbolo padano e strapaesano: un'energia
concreta da spendere all'inizio, applicata a una
macchima a misura d'uomo che con un minimo di
abilità va lontano e si regge quasi da sé,
salvo gli scarti e le pedalate più forti da
assestare in certi momenti e in certi luoghi, ma
con eleganza e disinvoltura. Un'Europa leggera ma
forte. È stimolante e di buon auspicio che il
vento spiri dal Garda, lago italiano
interprovinciale e condiviso come il Bodensee, e
che nella ricetta della nuova Europa ci sia più
di un sapore della "regione" Trentino.
Senza dimenticare, tra una pealata e l'altra, che
il buon dosaggio è il segreto delle migliori
minestre.
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Il
presidente del Baden-Württemberg, Erwin Teufel,
consegna il globo d'argento a Gabriele Albonetti,
presidente della provincia di Ravenna
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